Amici del ns. forum internet volevo segnalare un evento spiacevole che è accaduto ad un nostro amico...qualcosa di veramente scandaloso accaduto il giorno 25 marzo a Salerno nell'ambito di una mostra d'arte, vi allego direttamente il contenuto della mail, vi invito a leggere e commentare a riguardo...
"Scrivo per comunicare un evento increscioso accaduto nell’ambito di una mia partecipazione ad una rassegna artistica salernitana di nome ArtLive.
Il giorno lunedì 20 marzo vengo contattato telefonicamente da un artista Campano di cui preferisco non rivelare il nome in quanto persona a me particolarmente cara per la quale nutro infinita stima che escludo da ogni responsabilità sull’evento. Tale persona mi comunica di avermi indicato al curatore artistico di una mostra di nome ArtLive, un certo Mario Maiorino. Mi dice anche che è necessario qualora desideri partecipare alla rassegna consegnare entro la mattina successiva al suddetto Sig. Maiorino la documentazione per essere inserito nel catalogo della mostra (trattavasi di curriculum vitae e di alcune foto dei lavori realizzati). Così la mattina del martedì 21 marzo mi reco a Cava de Tirreni a casa del Sig. Maiorino per consegnare tutta la documentazione.
Qui a colloquio con il Sig. Maiorino chiedo quale sia lo spazio concessomi e la tipologia del lavoro da consegnare. Ricevendo la libertà di scegliere io stesso l’opera con cui partecipare, mi accordo per un unico lavoro ad olio su tela delle dimensioni di 182 x 200 cm dal titolo “Meleageria Daphnis” ispirato al mito di Pan e Siringa tratto dalle “Metamorfosi” di Ovidio. Il giorno giovedì 23 marzo, ore 14, sono a Salerno al Tempio di Pomona (sede della mostra) con l’opera selezionata. Incontro lì il responsabile dell’allestimento al quale, dopo averne rimosso l’imballaggio, consegno l’opera.
Sabato 25 marzo ore 19, serata dell’inaugurazione.
Appena giunto al Tempio prima ancora di entrarvi vengo preso in disparte dall’allestitore che mi informa rammaricato che la mia opera è stata rimossa dalla sala espositiva durante il pomeriggio in sua assenza da non addetti, e collocata nel corridoio adiacente, sede del settimanale cattolico “Agire”, perché giudicata “sconveniente”. Mi reco subito all’interno del Tempio per ricevere chiarimenti dal Sig. Maiorino. Egli scusandosi mi spiega che poche ore prima dell’inaugurazione il segretario del vescovo visitando la mostra giudica l’opera indecente, provocatoria e inadatta al luogo. Riferisce il tutto al vescovo il quale poco dopo dà disposizione che il dipinto non venga esposto minacciando di vietare l’apertura della sala al pubblico in caso contrario. Mi faccio quindi portare nel corridoio dove è stato spostato il dipinto. Qui vengo raggiunto da una signora che scopro essere l’organizzatrice della manifestazione, una certa Simona Aduano della associazione Europa Meeting Group. Dopo avermi fatto i complimenti per l’opera, mi porge le sue scuse dicendo che anche se il quadro era stato giudicato come il “pezzo” più importante e collocato di conseguenza nella posizione di maggior risalto, trovandosi a ricevere direttive così rigide dalla curia proprietaria del Tempio, ed essendo quindi loro unicamente degli ospiti, non avevano avuto altra scelta che sottostare al volere del vescovo. Mi dice comunque che, considerando l’ambito in cui sarebbe stata esposta, avrei dovuto evitare di presentare un opera così provocatoria ed allusiva. Infine spiegando di avermi dedicato già “dieci minuti”; tempo che avrebbe dovuto trascorrere in sala, si offre di farmi esporre un lavoro diverso qualora io lo porti entro i giorni della mostra.
Naturalmente non accetto.
Aggiungo in fine un unico dato: la mostra era stata visionata dagli addetti stampa già nella mattinata di venerdì 24 marzo a seguito della presentazione tenutasi alle 10 al Palazzo della Provincia di Salerno e che fino a sabato sera ancora nessuna rimostranza era stata posta nei confronti del quadro successivamente incriminato. Sembra comunque che il problema principale riscontrato dal vescovo e dal suo segretario fosse solamente in minima parte scaturito dalle nudità esposte ma derivasse principalmente da una presunta allusione alla sodomia espressa nelle pose dei due personaggi raffigurati.
Concludo così il mio racconto lasciandoVi liberi di trarne le conclusioni.
In allegato le foto dell’opera e della serata inaugurale."
Distinti saluti
Carlo Alberto Palumbo
ecco la foto dell'opera
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